4°Itinerario |
Il Lungomare |
Cantiere Orlando, Scoglio della Regina, Terrazza Mascagni, Bagni Pancaldi e Acquaviva, San Jacopo in Acquaviva, Accademia Navale, Ardenza, Viale di Antignano, Baracchina Azzurra
Questa è una bella e piacevole passeggiata da fare a piedi o in bicicletta (circa 7 chilometri), accompagnati dal rumore del mare e dall’odore di salmastro, godendosi il sole, che non manca quasi mai. Si può fiancheggiare la costa, di là dei giardinetti, oppure si può passeggiare sul marciapiede che costeggia il Viale Italia (un tempo Passeggiata dei Cavalleggeri, poi Viale Regina Margherita). Durante il percorso troverete numerosi locali, chiamati dai livornesi “baracchine”, dove bere un buon caffè, gustare un gelato o fare uno spuntino.
Si parte dalla Piazza intitolata a Luigi Orlando, lo storico imprenditore dell’assai trasformato Cantiere Orlando (1865), che procurò tanto lavoro e benessere a Livorno, e, costeggiando il mare, sulla destra vedrete campeggiare il grande edificio dei vecchi bagni Squarci (1846), detto comunemente Scoglio della Regina. Si chiama così perché in questa parte di costa, nel periodo napoleonico, Maria Luisa di Borbone, regina d'Etruria, prendeva le bagnature lontano da occhi indiscreti in una vasca che si era fatta appositamente scavare nello scoglio (1806). Nel 2017 all’edificio ottocentesco è stato aggiunto un nuovo grande fabbricato di declinazione razionalista (“Polo della Ricerca e delle alte tecnologie”). Oltrepassato il porticciolo Nazario Sauro, il lungomare si apre nella vasta area di quella che un tempo era la Spianata dei Cavalleggeri. Nelle adiacenze si trova l’edificio recentemente ristrutturato dell’Acquario di Livorno.
Dopo un breve tratto si incontra l’ampia pavimentazione a scacchiera della metafisica Terrazza Mascagni (1925) con la sua bella balaustra affacciata sul mare e con il suo Gazebo costruito nel 1935 per i concerti all’aperto. Dal lato opposto della strada, si staglia l’imponente struttura del Grand Hotel Palazzo (1884), restaurato nel 2008. L’Hotel ha ospitato, nel tardo Ottocento, illustri personaggi, come il re e la regina d’Italia, il kaiser, il duca d’Aosta, uomini politici e letterati. Si consiglia di prendere un aperitivo nella bella terrazza all’ultimo piano dell’Hotel, magari in tarda serata, per godere dello spettacolare tramonto livornese.
Quindi costeggerete i famosi Bagni Pancaldi e Acquaviva aperti negli anni Quaranta dell’Ottocento. I Bagni Acquaviva, una volta Bagni Palmieri, sono stati immortalati da Giovanni Fattori nella formidabile tavoletta Rotonda di Palmieri (Palazzo Pitti, Firenze) che è uno dei capolavori dell’Ottocento italiano. Arriverete in Piazza San Jacopo in Acquaviva, chiamata così perché in tempi lontani presso la chiesa omonima sgorgava una polla di acqua dolce e fresca. La Chiesa è ottocentesca, ma si erge su un luogo di culto (Eremo di San Jacopo) che ha origini millenarie. Interessante è la visita della cripta di origini medievali. Accanto alla chiesa si trova il monumento a Pietro Leopoldo di Domenico Andrea Pelliccia (1774). Fatti ancora pochi passi lungo il Viale, incontrerete l’ingresso principale dell’Accademia Navale, fondata nel 1881 dal ministro della Marina, ammiraglio Benedetto Brin. L’Accademia Navale, dove si formano gli ufficiali della Marina Militare Italiana, è un ampio complesso formato da più edifici, quello principale con la torre dell’orologio è del 1881. Seguendo la bella cancellata che circonda il perimetro del complesso militare, incontriamo la Barriera intitolata alla regina Margherita (1890), due edifici simmetrici ai lati del Viale che un tempo era chiuso da una cancellata. Era la porta a mare della cinta daziaria della città.
Di fronte all’Accademia si ergono le graziose villette in stile eclettico (tra il tardo-liberty e il moresco), uno stile che prese decisamente piede a Livorno tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. A seguire, sempre sul lato terra vedrete l’ampia area dell’Ippodromo Federico Caprilli (1894), luogo di vivace mondanità agli albori del Novecento, ancora assai praticato nella seconda metà del secolo, ora purtroppo dismesso
Ecco sul lato terra l’ampio edificio neoclassico, fatto a omega, dei Casini d’Ardenza, progettato da Giuseppe Cappellini (1844) per accogliere i villeggianti al seguito del granduca che nell’estate veniva a passare i bagni a Livorno. Oltrepassate i Bagni Pejani e i Bagni Lido, eccovi alla Rotonda, un ampio piazzale che circonda la pineta, e che spazia poi su una vasta porzione di mare, con le sue spiagge libere. Qui finiva la passeggiata ottocentesca a cavallo e in carrozza, voi invece proseguirete fino ad An- tignano e anche oltre.
Superati i Tre Ponti (in realtà i ponti sono cinque, ma non vi preoccupate! È rimasta la vecchia denominazione, quando i ponti erano solo tre), v’imbatterete nell’Hotel Universal, una volta Villa Campari e poi Villa Chayes, costruita a fine Ottocento su un vecchio casolare, che è l’unica costruzione su tutto il lato mare del Viale di Antignano. Dal lato terra, potrete osservare una serie di belle ville, tra cui quella di Pietro Mascagni e l’imponente Villa Menicanti. Un tempo questa estesa zona di aperta campagna con rare coloniche, tra Ardenza e Antignano, chiamata La Banditella, è stata uno dei luoghi preferiti dai pittori macchiaioli e postmacchiaioli che dipingevano en plein air.
Costeggiando il mare, troverete tutte spiagge libere, facilmente raggiungibili, fino al Castello di Antignano, ora sede di civili abitazioni. Il fortilizio, di cui oggi si scorge un bastione, fu edificato nel 1567 per volontà di Cosimo I per difendere la costa dai pirati. Sotto il castello, dal lato mare, c’è lo stabilimento dei Bagni Roma, un tempo riservati alla guarnigione del fortilizio; poco oltre si apre il grazioso e attivo Porticciolo di Antignano.
Se avete ancora voglia di cammina- re, potete proseguire sempre lungo il Viale osservando ville e palazzi, fino alla Baracchina Azzurra. Lì vicino c’è la fermata degli autobus: chi è stanco può approfittare del mezzo pubblico per tornare in città; chi è buon camminatore torna indietro percorrendo a ritroso la strada.
Per chi ha mezzi di trasporto propri si consiglia di proseguire la passeggiata seguendo il tracciato della Via Aurelia che costeggia il mare, da Antignano fino a Castiglioncello per circa 15 chilometri. Se è una bella giornata riscaldata del sole, un tuffo in acqua al Boccale o a Calafuria o alla Cala del Leone o a Quercianella sarà indimenticabile, anche se in alcuni tratti la discesa al mare non è proprio agevole!
Se avete ancora voglia di cammina- re, potete proseguire sempre lungo il Viale osservando ville e palazzi, fino alla Baracchina Azzurra. Lì vicino c’è la fermata degli autobus: chi è stanco può approfittare del mezzo pubblico per tornare in città; chi è buon camminatore torna indietro percorrendo a ritroso la strada.
Per chi ha mezzi di trasporto propri si consiglia di proseguire la passeggiata seguendo il tracciato della Via Aurelia che costeggia il mare, da Antignano fino a Castiglioncello per circa 15 chilometri. Se è una bella giornata riscaldata del sole, un tuffo in acqua al Boccale o a Calafuria o alla Cala del Leone o a Quercianella sarà indimenticabile, anche se in alcuni tratti la discesa al mare non è proprio agevole!