Il Mercato Centrale
Livorno in tavola
La cucina livornese è molto varia e offre ai visitatori piatti tipici certamente da provare, accompagnati magari con i pregiati vini doc, prodotti dai vigneti della provincia di Livorno (Alta Maremma), apprezzati in tutto il mondo. Numerose le influenze delle varie Nazioni, insediate a Livorno nel corso dei secoli, che ancora oggi si percepiscono in diversi piatti. Gli ebrei, in particolare, portarono la loro cucina mediorientale e cosmopolita, contaminandola con quella toscana.
A Livorno la qualità del pesce è ottima. Se volete divertirvi, recatevi la mattina in Darsena Vecchia, dove i pescatori offrono la merce appena pescata; freschissimo anche il pesce delle pescherie del Mercato Centrale e di quelle sparse in tutta la città. Il cacciucco, una saporita zuppa di pesce povero, con pomodoro e pane agliato, si può gustare nei locali
presso il porto e nel quartiere della Venezia.
Consigliamo inoltre di provare il riso nero (un risotto al nero di seppia), la pasta sul favollo (grosso granchio locale), le saporite triglie alla livornese (un classico), e ancora le acciughe fritte, il baccalà alla livornese e gli zerri sotto il pesto, alimenti tipici della vecchia cucina povera. Un tempo a Livorno il popolino faceva la minestra sui sassi, una pasta cotta in un brodo al sapore di mare, dove erano state bollite con un po’ di odori due o tre pietre raccolte in mare.
Oggi nei ristoranti più caratteristici si serve la minestra sul pesce (povero), densa, ricca e saporita, con bavette spezzate.
Ma Livorno è famosa non soltanto per il pesce. La gallina livornese, dalle uova bianche, già nell’Ottocento era conosciuta e ricercata in tutto il mondo. Molte sono le verdure locali, come i friggitelli (mini peperoni verdi e dolci) che così piccoli si trovano solo a Livorno nell’estate, mentre in primavera si possono gustare i prelibati carciofi di Antignano e i baccelli (fave “nostrali”, dei campi vicini) appena colti, sbucciati e mangiati, accompagnati dal baccellone (un formaggio fresco tipo primo sale in vendita a Livorno soltanto nel periodo dei baccelli).
Consigliamo poi di assaggiare nei pressi del Mercato Centrale il cosiddetto “cinque e cinque”, panino farcito con la torta di ceci (il cui nome ha origine negli anni Trenta del Novecento, quando il pane e la torta costavano cinque centesimi l’uno): fateci aggiungere le melanzane sotto il pesto e ricorderete Livorno per la vita. Provate poi le roschette, ciambelline salate ottime come snack, e il frate, un bombolone col buco, fritto e ricoperto di zucchero (compratelo in friggitoria in Piazza Cavallotti ancora caldo). E per finire bevete il robusto e labronicissimo ponce, di lontana derivazione inglese (da punch), un caffè forte aromatizzato con un liquore speciale, chiamato “rhum fantasia”, prodotto solo a Livorno.