Nell'Ottocento
Dopo la parentesi napoleonica (1797- 1814), Livorno torna sotto il governo granducale degli ultimi Lorena, succeduti ai Medici nel 1737, che provvedono a numerosi lavori pubblici. Anche dopo l’avvento dell’Unità d’Italia, i lavori si susseguiranno per tutto il secolo XIX. Nasce la bella e ariosa Passeggiata dei Cavalleggeri che dalla Por- ta a Mare raggiunge Ardenza. I granduchi Lorena sono tra i primi a recarsi a Livorno per prendere le bagnature e tutta la corte li segue. I primi bagni della città sono quelli del Baretti (1781) che li apre a scopo terapeutico, per curare le malattie con l’acqua di mare fredda e calda. L’élite livornese e di fuorivia prende i bagni salmastri al chiuso nelle vasche, dove l’acqua di mare viene immessa ininterrottamente tramite l’uso di una pompa, mentre il popolo livornese usa già da tempo andare sugli scogli e fare il bagno direttamente in mare.
Livorno diventa un rinomato ed elegante centro di villeggiatura, dotato di civettuoli stabilimenti balneari, dove si svolge un’effervescente vita mondana, che prosegue nel rituale pomeridiano delle passeggiate in carrozza per tutto il lungomare fino alla Rotonda di Ardenza, e con l’appuntamento serale nei salotti delle case in affitto o negli innumerevoli teatri cittadini.
Lo sviluppo del turismo e la florida attività del Cantiere Orlando (1865) con la sua industria navale in ferro, riescono in parte ad attutire la crisi intervenuta nel commercio di deposito e con l’abolizione del porto franco.
Livorno diventa un rinomato ed elegante centro di villeggiatura, dotato di civettuoli stabilimenti balneari, dove si svolge un’effervescente vita mondana, che prosegue nel rituale pomeridiano delle passeggiate in carrozza per tutto il lungomare fino alla Rotonda di Ardenza, e con l’appuntamento serale nei salotti delle case in affitto o negli innumerevoli teatri cittadini.
Lo sviluppo del turismo e la florida attività del Cantiere Orlando (1865) con la sua industria navale in ferro, riescono in parte ad attutire la crisi intervenuta nel commercio di deposito e con l’abolizione del porto franco.
Nel Novecento
Nei primi decenni del secolo XX Livorno è ancora una ricercata città di villeggiatura. Nel 1904 viene inaugurata l’imponente struttura con giardini delle Terme del Corallo, destinata, nell’intento della proprietà, a fare di Livorno la "Montecatini a mare". Nel periodo fascista, con il sostegno del livornese Costanzo Ciano, influente ministro e presidente della Camera, Livorno si amplierà con opere portuali, industriali e architettoniche, grazie a un ampio piano di risanamento del cuore della città, con massicce demolizioni per far posto a nuovi edifici. Il progetto del riassetto di Livorno fu commissionato al grande architetto razionalista Marcello Piacentini, che ridisegnò il Quartiere di San Giovanni (davanti alla Fortezza Vecchia).
La Livorno novecentesca, in stile razionalista, possiede un vasto patrimonio archi- tettonico da valorizzare e che noi consigliamo di osservare con attenzione. Il Palazzo del Governo e il Palazzo dell’Inps in Piazza Unità d’Italia, il Palazzo del Portuale davanti alla Darsena Vecchia; il Palazzo Grande, il Palazzo dell’Anagrafe e il Palazzo della Banca d’Italia nella Piazza del Municipio e tanti altri edifici privati sono collocati in centro, mentre la grandiosa e dinamica struttura degli Spedali Riuniti (1931) è un po’ fuori mano. Purtroppo Livorno, durante la seconda guerra mondiale, subisce devastanti bombardamenti che hanno distrutto rovinosamente lo scalo e hanno raso al suolo quasi tutto il centro storico.