5°Itinerario |
Passeggiata per Montenero |
Chiesa dell'Apparizione, Funicolare, Santuario della Madonna delle Grazie, Galleria degli ex-voto, Famedio
Chi viene a Livorno non deve assolutamente perdersi lo spettacolo mozzafiato della costa labronica osservata dal suo colle più alto, Montenero. A Montenero si può arrivare a piedi, con i mezzi pubblici (autobus e funicolare) o in auto, percorrendo la strada panoramica (Via Giovanni XXIII) che parte da Antignano e raggiunge il Santuario della Madonna delle Grazie, patrona della Toscana (Mater Etruriae).
A piedi, il pellegrino devoto inizia la sua salita partendo dalla Chiesa dell’Apparizione (1957), costruita sulla precedente Cappella (1603) rovinosamente danneggiata dalla guerra, e sita appena fuori dal quartiere Ardenza. Stazionando alle varie edicole votive che troverà lungo il cammino, egli percorrerà la via di Montenero fino al celebre Santuario. Compirà cioè lo stesso percorso che, si presume, abbia fatto il pastorello zoppo che, nella zona dove è oggi la Chiesa, trovò un dipinto con l’effigie della Madonna. E come narra la leggenda popolare, forse motivato da una visione, con tanta fatica e sudore egli fu spinto a portare il dipinto in cima al colle, dove, una volta arrivato, si trovò miracolosamente guarito (1345). Forte e sincera è la devozione del popolo livornese per la Madonna delle Grazie, e nei secoli il Santuario di Montenero è stato meta di ininterrotti pellegrinaggi da tutta la Toscana.
Nato come oratorio a metà Trecento, il Santuario nell’assetto attuale è formato da diversi corpi di fabbrica che furono aggiunti a seguito dei massicci ampliamenti eseguiti nel Settecento; ha poi subito interventi di restauro nel tardo Ottocento, mentre a metà Novecento sono stati annessi il chiostro del convento vallombrosano, il cortile di levante e la cappella dei ceri votivi. Il Santuario, preceduto da un porticato, si affaccia su un ampio piazzale. Il bellissimo interno barocco è anticipato da un elegante atrio affrescato da Filippo Maria Galletti (1636-1714); l’atrio, dove sono rappresentati episodi della vita di Maria Vergine intramezzati da una serie di tele che raffigurano Miracoli in favore della popolazione di Livorno, ha tre ingressi che conducono alla navata centrale della Chiesa. Da ammirare il soffitto ligneo intagliato da Pietro Giambelli e il bel tabernacolo, opera tardo barocca dello scultore Giovanni Baratta (1670-1747), dove è posta la sacra effigie della Madonna di Montenero.
Vale la pena di visitare la Galleria degli ex-voto, che è tra le più ricche d’Italia, con una raccolta di settecento opere devozionali, dai primi dell’Ottocento a oggi. La collezione sarebbe stata ben più ricca con gli ex-voto delle epoche precedenti che, per fare spazio, un parroco sprovveduto, nell’Ottocento, eliminò con un grande falò. Le immagini ingenue ed elementari, offerte dal popolo per grazia ricevuta, sono eseguite quasi sempre da mani inesperte, ma hanno un loro fascino per l’innocente autenticità; sono inoltre interessanti testimonianze storiche.
Di fronte al Santuario, dall’altro lato del piazzale, è collocato il Famedio, una serie di gallerie coperte, dove sono sepolti i livornesi illustri o vi sono celebrati con lapidi commemorative (Francesco Domenico Guerrazzi, Giovanni Marradi, Enrico Pollastrini, Carlo Bini, Giovanni Fattori, Paolo Emilio Demi, Mario Puccini, Amedeo Modigliani, Pietro Mascagni, Giosuè Borsi ecc). Prima di lasciare il colle di Montenero, ricordatevi di ridare uno sguardo al bel panorama che si gode da lassù.