Nel seicento
Fin dall’inizio del ‘600, con l’incremento degli scambi commerciali nel porto di Livorno e con l’istituzione del porto franco, diventa improcrastinabile l’esigenza di ingrandire gli spazi di deposito delle merci e di potenziare il sistema difensivo per le navi che restano alla fonda. Ne consegue un radicale intervento di ridefinizione dello spazio portuale e un complesso progetto di canalizzazione che trasforma parte dei fossati militari delle fortificazioni in canali navigabili, sui quali si aprono magazzini per agevolare lo sbarco e il deposito delle merci provenienti dal porto, in attesa dello smistamento e della vendita. Queste le dinamiche che portano alla nascita del quartiere della Venezia Nuova, costruito a partire dal 1629 su progetto di Giovan Battista Santi. Per dare spazio alla costruzione di questo quartiere mercantile verrà demolita anche gran parte della Fortezza Nuova (circa i due terzi) che si trova nelle immediate adiacenze. Quanto al sistema difensivo, oltre alla Fortezza Nuova comprende il Forte San Pietro e il Rivellino di San Marco, possenti strutture architettoniche che nel tempo hanno subito pesanti rimaneggiamenti.
Segno del fervore commerciale che anima la nuova zona dei canali è lo spostamento della Dogana (1647) dal fronte del porto all’ingresso del nuovo quartiere. La lungimiranza politica e commerciale dei Medici consente ai Consoli e ai grandi mercanti delle diverse Nazioni di insediarsi a Livorno e di radicarsi nel quartiere della Venezia. La struttura dei loro palazzi è articolata su diversi livelli, le cantine a fior d’acqua, per lo sbarco delle mercanzie, i magazzini a livello stradale per il loro deposito, le residenze ai piani alti. Cantine e magazzini sono collegati esternamente da ampi scalandroni lastricati in pietra che dalla strada scendono sulla spalletta del canale e che sono tuttora visibili e percorribili lungo i fossi della Venezia. Oggi questi antichi spazi di deposito sono stati trasformati in locali animati da una vivace movida.
In quel periodo Livorno è un cantiere a cielo aperto! Di questo fermento di attività è protagonista soprattutto Ferdinando Maria de’ Medici, erede di Cosimo III, che sceglie Livorno come la sua città preferita, trasformandola in una città di corte.
A lui dobbiamo anche la presenza a Livorno del più famoso architetto granducale della Toscana, Giovan Battista Foggini, autore di molte opere di gusto barocco, attivo soprattutto nella realizzazione del quartiere della Venezia Nuova.